LE PIANTE ACQUATICHE
Negli ambienti acquatici naturali si sviluppano particolari specie di piante che hanno l’importante caratteristica di favorire la crescita di microrganismi essenziali per la depurazione e alcuni di questi svolgono il fondamentale ruolo di mineralizzare la sostanza organica e renderla riutilizzabile.
Le piante acquatiche, chiamate anche idrofite, hanno sviluppato adattamenti di tipo morfologico e fisiologico per adattarsi in un ambiente estremo come quello acquatico.
Per tale motivo, rispetto alle piante terrestri, presentano innumerevoli variazioni fenotipiche. Hanno un alto fabbisogno idrico e possono sopravvivere completamente sommerse o con l’apparato radicale costantemente nell’acqua.
Zone umide e tutela delle vegetazioni acquatiche
Le zone umide sono oggi sono riconosciute a livello internazionale come patrimonio di biodiversità: gli ambienti acquatici sono risorse di grande valore biologico e scientifico e vanno considerati e tutelati a causa della loro la fragilità ecologica.
Le piante acquatiche nei biolaghi
Nei laghetti di fitodepurazione cerchiamo di riprodurre l’ambiente naturale, sfruttando le proprietà biologiche delle piante acquatiche. Ogni specie ha una funzione ecologica, occorre distinguere tra piante accompagnatrici, con valore ornamentale, e piante leader, con azione di rigenerazione dell’acqua. Le piante vanno scelte con cognizione e conoscenza, altrimenti si rischia che una sovrasti l’altra, creando problemi di equilibrio biologico.
Le giovani piante andranno piantumate in un substrato idoneo, una volta che il bacino di fitodepurazione è stato ultimato, e subito dopo si potrà introdurre l’acqua. Avremo così fioriture dalla primavera all’autunno con una grande varietà di colori.
Le piante acquatiche possono essere suddivise in 5 categorie:
Piante da riva
Sono numerosissime e possiedono le più svariate forme e fioriture. Ristabiliscono l’equilibrio biologico compromesso dall’inquinamento ambientale.
Piante ossigenanti
Ottime per produrre ossigeno, le piante di questo gruppo si mettono a dimora sul fondo per rimanere sommerse.
Piante ombreggianti
Hanno grandi foglie, e tra queste, le più conosciute sono il Fior di Loto e le Nymphaee.
Queste piante, molto decorative, contribuiscono ad ombreggiare la superficie dell’acqua, riducendo la formazione di alghe ed il riscaldamento dell’acqua.
Piante emerse
Sviluppano una vegetazione più o meno alta, sopra il livello dell’acqua. Molte di loro hanno grandi capacità di filtrazione e assorbimento.
Piante palustri
Vivono in bacini anche con acqua a bassa profondità, e non soffrono per brevi periodi di abbassamento del livello. Tollerano bene la presenza di diverse tipologie di inquinanti come erbicidi, pesticidi industriali e acque meteoriche. Estremamente tolleranti nei confronti dei metalli pesanti. Le loro radici apportano l’ossigenazione del substrato.
Cura delle piante
Il laghetto destinato alle piante acquatiche richiede manutenzione, come per qualsiasi giardino.
Quando si arriva a primavera è sempre bene controllare le piante ripulendole con una forbice dalle eventuali foglie morte e rimuovere dal fondo del laghetto foglie e detriti che si possono essere depositati.
Durante il riposo vegetativo le ninfee ed altre specie che nel tempo si possono essere moltiplicate nel laghetto di fitodepurazione vanno diradate un po’, per evitare che soffochino le piante vicine, e per ridare armonia al biolago.
La particolarità delle ninfee, a parte la loro naturale bellezza , è che esse sono essenziali per ombreggiare: limitando le radiazioni solari, l’acqua del biolago si mantiene più fresca e si riduce così la formazione di alghe.
È importante ricordare che nei biolaghi balneabili, lo zooplancton rappresenta uno dei fattori più importanti per la pulizia e la stabilità dell’acqua, divieto assoluto quindi di immettere qualsiasi specie di pesce o di altro animale. Nella zona destinata alle piante acquatiche è possibile occasionalmente la presenza di rane e gerridi, che non amano invece avvicinarsi all’area di balneazione, destinata all’uomo.